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per Roma, Rassegna Stampa

Pensieri per Roma e il suo futuro

25 Settembre 2020
By monicacirinna.it
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Se non fosse stato per te, Roma mia, non sarei nemmeno nata.

Furono le Olimpiadi del 1960 – una scommessa vinta, che ti riportò al centro del mondo, democratica capitale di pace, dopo gli orrori del fascismo e della guerra – a far innamorare mio padre, giovane radiocronista RAI siciliano, della voce di mia madre, chiamata per sbaglio al telefono. Non si lasciarono più, e non ti lasciarono, scegliendoti come culla per la loro famiglia.
Parto da qui, da una doppia storia d’amore: quella tra i miei genitori, e quella tra me e la mia città, per rivolgermi a Roma e alle persone che la abitano. Alle loro solitudini, alla loro stanchezza, alla loro disillusione e rabbia. Ma anche alla voglia di ribellarsi e rinascere, che sento forte in tutte e tutti coloro che sto incontrando in queste settimane.
 
Un grande Sindaco come Petroselli diceva che può governare Roma solo chi la ama. Senza essere Petroselli, sono convinta anche io di questo.

Sono convinta, in modo particolare, che amministrare una città significhi soprattutto averne cura. Così ho interpretato il mio ruolo di consigliera comunale, nei vent’anni in cui ho avuto l’onore di rappresentare le romane e i romani collaborando con le giunte Rutelli e Veltroni – anni di rinascita e speranza – e opponendomi con forza ai disastri della giunta Alemanno. Così ho interpretato il mio ruolo di delegata per i diritti degli animali, come segno di attenzione e cura verso i viventi non umani e leva fondamentale nella tutela della biodiversità. Roma è una città unica nel suo genere: la capitale più verde d’Europa, ricca di vita, e deve ritrovare nella biodiversità una fonte di benessere per l’intera comunità cittadina.

E così voglio vivere questa avventura che sta iniziando, a partire dalla prima forma di cura, che è l’ascolto. Voglio ascoltare le romane e i romani, fare un viaggio nella città, costruire occasioni di incontro, confronto, relazione. Perché questa avventura la si può vivere soltanto insieme, facendo squadra con le migliori energie. E perché per ricucire il tessuto sociale di questa città c’è bisogno anzitutto di una grande mobilitazione democratica che conduca alle primarie. Il risultato romano del referendum parla chiaro: le periferie hanno voluto dare una lezione alla classe politica da cui non si sentono più rappresentate.

I cittadini vogliono parlare, proporre, confrontarsi. Hanno bisogno di essere ascoltati, di sentirsi partecipi di un processo comune di ricostruzione della città. E questo può avvenire solo con le primarie, larghe e partecipate. Un progetto di centrosinistra per Roma che coinvolga tutte quelle forze che costituiscono il tessuto civico e politico vivo della città non potrà che essere costruito così, dal basso. C’è un popolo disperso e deluso che aspetta soltanto un luogo per ritrovarsi. E questo luogo si chiama partecipazione democratica, a partire dalle primarie.

Amministrare una grande città significa avere cura di luoghi e persone al tempo stesso.

Avere cura dei luoghi e delle persone significa investire sulla manutenzione, in modo serio e ragionato. Cura delle strade, che non può significare stendere pochi centimetri di asfalto “elettorale” su un fondo dissestato. Cura del verde, che significa superare paure, timidezze e immobilismi e avviare una riflessione seria sulla sorte drammatica del sistema di gestione del verde pubblico, e cioè su chi, concretamente, deve occuparsene.

Cura dei trasporti pubblici, in termini di efficienza, ma anche di gestione degli spazi di attesa dei mezzi: luoghi in cui le romane e i romani passano molte ore della loro giornata, e che non possono essere abbandonati al degrado. Accanto alla manutenzione, occorre ripensare le infrastrutture per renderle in grado di sostenere fenomeni atmosferici estremi, ormai all’ordine del giorno, a testimonianza di una vera e propria emergenza climatica.

Cura degli edifici senza consumare altro suolo, ma concentrandosi sulla riqualificazione dell’esistente. Questo a partire dall’edilizia abitativa popolare, con un grande piano di messa in sicurezza, efficientamento energetico, ripristino di condizioni dignitose di vita. Esiste un diritto alla bellezza, anche a Roma: un diritto a spazi adeguati a vivere bene, a spazi belli, in cui anche il cuore possa sentirsi a casa.

Avere cura dei luoghi e delle persone significa poi occuparsi di lavoro e sviluppo. Roma è stata abbandonata, negli ultimi anni, da numerose aziende, anche multinazionali. Al tempo stesso, però, continua a formare eccellenze, anche grazie al contributo prezioso delle moltissime università che hanno sede in città. Bisogna tornare a costruire sinergie tra l’amministrazione e il sistema della formazione, investire sulla ricerca e sullo sviluppo, e così creare lavoro. Con un’attenzione particolare al lavoro delle donne. E’ moltissimo quello che una amministrazione attenta può fare per consentire alle donne di conciliare tempo di vita e lavoro: è ora di ricominciare ad avere cura anche di questo.

Avere cura dei luoghi e delle persone significa ripensare gli spazi, la loro funzionalità e la loro bellezza – che a Roma non è una variabile senza peso – senza dimenticare che si tratta di spazi abitati, destinati a far incontrare le persone, farle stare bene nella costruzione di relazioni che colmano il vuoto della solitudine. Luoghi curati rafforzano i legami di solidarietà. Politiche sociali attente alle marginalità e alle solitudini devono trovare spazi idonei per essere attuate quotidianamente.

Questo vale sia per il centro sia per le periferie. Non esiste un dualismo conflittuale tra questi due luoghi. Esiste piuttosto il dovere di colmare la distanza, di rimettere gli spazi in dialogo tra loro.

Le periferie non sono però soltanto luoghi fisici, territoriali. Esistono periferie sociali, culturali, educative. Esistono periferie dell’anima, frutto delle mille precarietà di questo tempo, compresa quella esistenziale. Periferie e precarietà che non hanno luoghi in cui trovare riscatto. Quel riscatto che può venire soltanto dalla ricostruzione di un tessuto sociale fatto di relazioni, di solidarietà concreta, di prossimità, incontri e anche sorrisi. A Roma, tutto questo resiste solo grazie a esperienze di cooperazione nate dal basso, troppo spesso nell’indifferenza – o addirittura nell’ostilità – delle amministrazioni. Un patrimonio prezioso, ma sciupato, che un’amministrazione intesa come cura dovrà scegliere di valorizzare con coraggio e decisione, anzitutto concedendo spazi.

Avere cura di Roma e di chi la abita significa infine avere una visione e dunque il coraggio di rimettere Roma al centro dei grandi processi storici e politici di questo tempo. Una città aperta e inclusiva, accogliente per tutte e tutti. La città dei diritti e dell’eguaglianza, una comunità che sappia trarre ricchezza e valore dalle differenze e dalle tante comunità e sensibilità che la abitano. Da quelle straniere, a quella LGBT+, a quelle religiose, alla grande comunità di chi crea e fa cultura, a tutto il vasto mondo del volontariato e della solidarietà.

Nei prossimi anni, avremo molte opportunità di crescita e sviluppo. Penso soprattutto ai fondi che arriveranno, dall’Europa, nell’ambito del Recovery Fund e penso al Giubileo del 2025. Due occasioni che non possiamo permetterci di sciupare. Per questo, come ho già dichiarato, mi auguro che tutte le forze politiche romane, indipendentemente dal risultato delle elezioni, sappiano fare fronte comune per Roma, essere protagoniste nella costruzione di progetti all’avanguardia, che rilancino la città.

A 150 anni dalla breccia di Porta Pia, la sfida è di nuovo quella di essere capitale, punto di riferimento nel paese. Con la testa in Europa e i piedi nel Mediterraneo, Roma – crocevia di culture ed esperienze – potrà davvero fare la differenza, in Italia e nel mondo.

Pensieri per Roma e il suo futuro (di Monica Cirinnà)

Tags: Roma

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In Piazza Santi Apostoli a fianco di Famiglie Arco In Piazza Santi Apostoli a fianco di Famiglie Arcobaleno e delle associazioni LGBTQI+ per chiedere a gran voce che si fermi questo vergognoso attacco ai diritti delle bambine e dei bambini, discriminati solo per il tipo di famiglia in cui crescono. E che si realizzi finalmente la piena eguaglianza! Una piazza bellissima, in cui ho ritrovato l’affetto di tantissime persone, alle quali chiedo di restare avanguardia per l’eguaglianza e i diritti!

@partitodemocratico @ellyesse @ccomariomieli @famiglie_arcobaleno_official @retelenford @gaynetitalia @arcigay.it 

#diritti #eguaglianza #Famiglie #bambiniarcobaleno
Sarà confusione, sarà perché bisogna cercare la Sarà confusione, sarà perché bisogna cercare la matrice. Chissà che sarà? 

#FosseArdeatine
Iniziamo la settimana con una galleria degli orror Iniziamo la settimana con una galleria degli orrori. 

Ministra della Pari Opportunità: “Noi abbiamo un modello (di famiglia, NdR) che prevede una mamma e un papà”
Sottosegretario alla Cultura:”…quelle del 2000 (ragazze, NdR) tutte tr**e”
Presidente commissione cultura in forza FdI, già noto per le sue esternazioni sulla pericolosa Peppa Pig: ”la maternità surrogata è un reato più grave della pedofilia”.

E, per chiudere, un europarlamentare della Lega sbrodola offese sessiste su Francesca Pascale.

Sono solo alcuni degli orrori che ci hanno regalato in pochi giorni.

Anni a ripetere che i problemi dell’Italia erano altri, che le Unioni civili o il ddl Zan distraevano dai veri problemi e ora la negazione dei diritti diventa improvvisamente argomento centrale.

Avete mai ascoltato una parola su: lavoro, fisco, evasione fiscale, morti sul lavoro, debito pubblico, inflazione, costo della vita?

Riescono solo a portare avanti il loro messaggio di discriminazione, parole d’ordine violente che calpestano la dignità delle persone.

Su tutto il resto, un elenco infinito di scuse puerili, di promesse non mantenute, di chiacchiere, di “pronti” e “basterebbe poco”.

A quanto pare, invece, non bastava poco.
Dalla piazza di Milano viene una richiesta chiara, Dalla piazza di Milano viene una richiesta chiara, la più bella: eguaglianza.
Ci sono le associazioni, ci sono i partiti, ci sono le bambine e i bambini delle famiglie arcobaleno e ci sono tante, tantissime persone che condividono questa battaglia.
Perchè i diritti fanno bene a tutte e tutti, fanno bene alla società intera, fanno bene all’Italia.
Sono al loro fianco, non ci fermeremo mai.

@famiglie_arcobaleno_official 
@partitodemocratico 
@ellyesse 
@beppesala

#diritti #eguaglianza #famiglie #bambiniarcobaleno #futuro #milano
Oggi Firenze è più bella che mai: per una scuola Oggi Firenze è più bella che mai: per una scuola libera e antifascista, nel nome della Costituzione.

#firenze #costituzione #antifa #antifascista #scuola 

(Foto: Corriere Fiorentino)
Le uscite social del sindaco di Grosseto nei confr Le uscite social del sindaco di Grosseto nei confronti della neo segretaria del Pd Elly Schlein sono una summa di sessismo, misoginia e squadrismo. Purtroppo li conosciamo bene: il sessismo, gli insulti alle donne, specialmente se in ruoli chiave, solo la loro cifra politica.  Vivarelli Colonna è solo l'ultimo esempio di bassezza culturale e politica. Questo è quello che intendevamo quando dicevamo che una leader donna non è, di per sé, una garanzia, se poi la sua classe dirigente continua ad essere maschilista e misogina. Meloni prenda le distanze da questi attacchi schifosi ad una donna leader, sebbene sua avversaria. E mi auguro che il sindaco di Grosseto venga chiamato a risponderne in tutte le sedi perchè questo Paese è migliore di simili rappresentanti che non hanno alcun rispetto delle istituzioni e del ruolo che ricoprono.

#ellyschlein #sessismo #misoginia #maschilismo
Congratulazioni a Elly Schlein, prima segretaria d Congratulazioni a Elly Schlein, prima segretaria del PD e prima femminista alla guida del partito.

Adesso al lavoro per il bene comune, del partito e del Paese. 

Un grazie e un abbraccio a Stefano Bonaccini per il grande lavoro fatto insieme.

#primariepd #partitodemocratico #ellyschlein
Un amore lungo sessant'anni. Sì, quella bambina Un amore lungo sessant'anni. 
Sì, quella bambina nella foto sono io.

#giornatadelgatto #catlover #catlovers #giornatamondialedelgatto #cat #cats #gatti
È stata una campagna elettorale impegnativa. Non È stata una campagna elettorale impegnativa. Non è andata come avremmo voluto.
Oggi festeggio il mio compleanno a Venezia con mio marito perché “l’amore vince sempre”.
Si torna domani a lavoro: 
c'è tanto da fare per ricostruire.

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