Replica all’articolo pubblicato su Repubblica Roma
Cari amici,
come sapete, sono stata per 7 anni Vicepresidente del Consiglio Comunale, ho lavorato tanto e ho partecipato attivamente ad ogni decisione presa in quegli anni dall’Aula per amministrare la nostra città nel miglior modo possibile. Per 7 lunghi anni ho garantito quindi la mia presenza, costantemente, perché quello era il mio lavoro, la mia passione, il mio mandato. Sono convinta quindi che nessuno possa o voglia mettere in discussione il mio interesse per i lavori dell’aula.
Oggi sono presidente della Commissione delle Elette, e come consigliera del Partito Democratico siedo all’opposizione. La mia non assidua partecipazione ai lavori di questa Assemblea nasce dalla assoluta inefficienza delle sedute, dove per la maggior parte dei casi non si produce nulla, non si votano delibere, insomma non si porta a casa il benché minimo risultato. Questo lo dico con profonda amarezza, ma la realtà è questa.
La presenza in aula viene conteggiata con il numero legale e poiché, per strategia politica, i colleghi del Gruppo non rispondono al primo appello è evidente che risultino assenteisti; inoltre, visto che la maggioranza di centrodestra spesso non è in grado di reggere il numero legale durante le sedute, accade spesso che il Consiglio venga riconvocato il giorno seguente. La mia agenda è spesso fittissima di impegni, e io non ritengo necessario disdirli, non finalizzo la mia presenza solo al guadagno del gettone di presenza, e ancora meno mi sento tranquilla nel mettere da parte questioni importanti o problemi dei tanti cittadini che si rivolgono a me per chiedere aiuto.
In ogni caso, per sapere davvero quali sono i Consiglieri Comunali che hanno un peso politico in aula, dovrebbero essere valutati gli atti di consiglio come mozioni, ordini del giorno e interrogazioni con reale portata politica e non finalizzati a mero ostruzionismo, ma soprattutto dovrebbero essere conteggiate le presenze nelle votazioni delle delibere importanti e i relativi interventi orali, il deposito e l’approvazione di delibere di iniziativa consiliare: posso dire con orgoglio che le mie due delibere, ossia la costituzione di parte civile del Comune di Roma per le donne vittime di violenza e quella sulla moratoria per le pubblicità lesive dell’immagine della donna, non solo sono state approvate ad unanimità ma hanno anche affermato un grosso risultato nel mondo dei diritti delle donne.
A chi mi chiede il motivo perché non frequenti l’aula consiliare tutte le volte che questa viene convocata, rispondo che – come tutte le donne – ispiro la mia azione politica all’efficacia e all’efficienza degli atti che produco e per questo non mi presto a perdere tempo in aula in sedute lunghissime (che vorrei precisare sono anche costosissime per i cittadini) se so già che nella maggior parte dei casi non si
produrrà alcun risultato concreto.
Monica Cirinnà