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per il Partito Democratico, per la Società

Donne del PD, ora basta: sfondiamo le porte che altrimenti resteranno chiuse

15 Febbraio 2021
By monicacirinna.it
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Oggi è il mio compleanno e mi voglio fare un regalo, un regalo prezioso: mi tolgo qualche sasso dal cuore. Sì, dal cuore, perché per me la politica è cuore!

Ora basta.

Dobbiamo analizzare quanto accaduto nella formazione del governo Draghi, con coraggio e senza reticenze, dicendoci la verità sul risultato deludente della nostra delegazione, per quel che riguarda la totale assenza di donne e senza volere, con questo, mettere in alcun modo in dubbio il valore di chi è stato nominato ministro.
Non si tratta soltanto di eguaglianza, perché l’eguaglianza è un concetto complesso, e non si riduce alla sola questione delle “quote”. È un problema più profondo, politico e culturale, che riguarda la nostra capacità di rappresentare, il nostro saper stare nel tempo presente: e anche il coraggio di valorizzare, con le donne, non solo “l’altra metà del cielo” o migliori competenze, ma anche e soprattutto un particolare punto di vista sul mondo e sulla politica. Un punto di vista che riconosce valore alle relazioni, alla cura, alla responsabilità verso l’altro e l’altra.

Non è, però, soltanto “colpa” degli uomini. Purtroppo dobbiamo anche dirci la verità su quanto, qualche volta, siano false le relazioni politiche tra donne e su quanto ciò incida sulla capacità delle donne stesse di essere politicamente rilevanti nel nostro Partito.
Relazioni false, non solo perché mediate da dinamiche correntizie dettate e gestite da uomini, ma false soprattutto perché soggette a interferenze di varia natura che le influenzano, a cominciare dall’individualismo, dall’invidia, dalla presunzione, dalla radicale difficoltà di essere solidali, di fare fronte comune. Non che tali negatività non siano presenti anche nel mondo maschile. Loro, però, che il potere lo hanno sempre avuto e devono solo gestirlo risultano più potenti e costruiscono reti nelle quali si accordano e si garantiscono posizioni, anche grazie al sistema del correntismo che è il vero male del nostro partito.

Noi donne che, invece, dobbiamo conquistarceli i ruoli e sfondare le porte che altrimenti restano chiuse, manchiamo di promozione reciproca. Perché questo accade? Perché spesso abbiamo preferito usare il modo maschile di fare politica senza renderci conto che è necessario promuoverne uno nuovo, solidale, che passi dal riconoscimento e dalla legittimazione l’una dell’altra. Perché se non siamo noi a promuoverci, a promuovere le donne, non possiamo pensare che lo facciano gli uomini. Men che meno nelle logiche di corrente nelle quali, ahimè, alcune si incastrano sentendosi protette e pensando che restando “al proprio posto” prima o poi, qualcosa arriverà. Per gentile concessione del capo.

La mia sfida sta in una domanda: nella formazione di questo governo difficile, fatto di equilibri tra pluralità diversissime, il Pd ha inteso garantire, nella formazione della delegazione, gli equilibri interni tra correnti? Bene, non discuto la scelta nel merito politico (per ora: lo farò sui singoli provvedimenti) né discuto – lo ripeto – la qualità di chi ci rappresenta al Governo. Discuto le modalità di questa scelta e mi chiedo: se al posto dei ministri – uomini  e a capo di correnti – ci fossero state donne indicate da loro stessi, cosa sarebbe cambiato dal punto di vista del merito politico? Nulla, direi: il sistema correntizio avrebbe riaffermato il suo soffocante primato – un primato negativo da mettere in discussione, spero, nel prossimo congresso – ma se non altro ora non ci troveremmo in questa bufera: una bufera non solo mediatica, ma molto molto reale, poiché è davvero forte la depressione e la disillusione delle donne democratiche – e anche di tanti uomini! – in tutti i territori.

Mi scuso con chi è in buona fede: io non credo che il Pd si sia affidato esclusivamente all’art. 92 della Costituzione – che affida la scelta dei ministri al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica – e per questo trovo davvero assurdo che solo noi del Pd non abbiamo nostre rappresentanti nel governo.

È stato inutile e controproducente, e si ritorce contro tutte noi, aver affidato la nostra pretesa di rappresentanza a desideri condivisi solo al nostro interno ma mai accettati dalla dirigenza, quasi tutta maschile, del nostro partito, e magari ad essa anche imposti, sulla base di una iniziativa politica coraggiosa. Una dirigenza che declina un’unità interna troppo spesso di sola facciata, e infatti continuamente minata da attentati e arrembaggi a ciò che viene stabilito dalla direzione o dal comitato politico; una dirigenza che non agisce il conflitto ma lo nasconde attraverso continue mediazioni e falso unanimismo.

Ora basta.

Come ho sempre fatto vi ho detto ciò che penso, senza nascondere la mia profonda amarezza. Agirò in piena libertà per sostenere quei valori e quegli ideali in cui credo e che non meritano di restare intrappolati nelle beghe tra correnti.
Lavoro da sempre per costruire, su basi di coraggio e verità, l’equilibrio tra riconoscimento di diritti e doveri e le ragioni della convivenza tra diverse visioni del mondo e della vita. Resto convinta che solo così potremo dare all’Italia un profilo civile solidamente incentrato sull’inclusione e sulla convivenza tra diversi.

Ora basta, davvero.

Cominciamo noi, donne del Pd, ad agire il conflitto dentro il nostro partito: costruiamo una iniziativa politica autonoma, partendo proprio dalla questione della rappresentanza paritaria e dal lavoro che abbiamo iniziato a fare, insieme, sui territori e negli organi statutari; ma facciamolo in modo vero, radicale, determinato, indipendente, e soprattutto senza cedere al “contentino” dei ruoli di sottogoverno. Se cediamo su questo, continueremo ad andare avanti così di “contentino in contentino”, senza andare alla radice del problema e, soprattutto, senza una vera riparazione al danno causato dalla nostra assenza lì dove davvero tutto si decide nel partito, nel governo, nel paese.

Est modus in rebus.
Verrà il tempo dell’assemblea nazionale, verrà il tempo del congresso.

Tags: Donne Partito Democratico

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In Piazza Santi Apostoli a fianco di Famiglie Arco In Piazza Santi Apostoli a fianco di Famiglie Arcobaleno e delle associazioni LGBTQI+ per chiedere a gran voce che si fermi questo vergognoso attacco ai diritti delle bambine e dei bambini, discriminati solo per il tipo di famiglia in cui crescono. E che si realizzi finalmente la piena eguaglianza! Una piazza bellissima, in cui ho ritrovato l’affetto di tantissime persone, alle quali chiedo di restare avanguardia per l’eguaglianza e i diritti!

@partitodemocratico @ellyesse @ccomariomieli @famiglie_arcobaleno_official @retelenford @gaynetitalia @arcigay.it 

#diritti #eguaglianza #Famiglie #bambiniarcobaleno
Sarà confusione, sarà perché bisogna cercare la Sarà confusione, sarà perché bisogna cercare la matrice. Chissà che sarà? 

#FosseArdeatine
Iniziamo la settimana con una galleria degli orror Iniziamo la settimana con una galleria degli orrori. 

Ministra della Pari Opportunità: “Noi abbiamo un modello (di famiglia, NdR) che prevede una mamma e un papà”
Sottosegretario alla Cultura:”…quelle del 2000 (ragazze, NdR) tutte tr**e”
Presidente commissione cultura in forza FdI, già noto per le sue esternazioni sulla pericolosa Peppa Pig: ”la maternità surrogata è un reato più grave della pedofilia”.

E, per chiudere, un europarlamentare della Lega sbrodola offese sessiste su Francesca Pascale.

Sono solo alcuni degli orrori che ci hanno regalato in pochi giorni.

Anni a ripetere che i problemi dell’Italia erano altri, che le Unioni civili o il ddl Zan distraevano dai veri problemi e ora la negazione dei diritti diventa improvvisamente argomento centrale.

Avete mai ascoltato una parola su: lavoro, fisco, evasione fiscale, morti sul lavoro, debito pubblico, inflazione, costo della vita?

Riescono solo a portare avanti il loro messaggio di discriminazione, parole d’ordine violente che calpestano la dignità delle persone.

Su tutto il resto, un elenco infinito di scuse puerili, di promesse non mantenute, di chiacchiere, di “pronti” e “basterebbe poco”.

A quanto pare, invece, non bastava poco.
Dalla piazza di Milano viene una richiesta chiara, Dalla piazza di Milano viene una richiesta chiara, la più bella: eguaglianza.
Ci sono le associazioni, ci sono i partiti, ci sono le bambine e i bambini delle famiglie arcobaleno e ci sono tante, tantissime persone che condividono questa battaglia.
Perchè i diritti fanno bene a tutte e tutti, fanno bene alla società intera, fanno bene all’Italia.
Sono al loro fianco, non ci fermeremo mai.

@famiglie_arcobaleno_official 
@partitodemocratico 
@ellyesse 
@beppesala

#diritti #eguaglianza #famiglie #bambiniarcobaleno #futuro #milano
Oggi Firenze è più bella che mai: per una scuola Oggi Firenze è più bella che mai: per una scuola libera e antifascista, nel nome della Costituzione.

#firenze #costituzione #antifa #antifascista #scuola 

(Foto: Corriere Fiorentino)
Le uscite social del sindaco di Grosseto nei confr Le uscite social del sindaco di Grosseto nei confronti della neo segretaria del Pd Elly Schlein sono una summa di sessismo, misoginia e squadrismo. Purtroppo li conosciamo bene: il sessismo, gli insulti alle donne, specialmente se in ruoli chiave, solo la loro cifra politica.  Vivarelli Colonna è solo l'ultimo esempio di bassezza culturale e politica. Questo è quello che intendevamo quando dicevamo che una leader donna non è, di per sé, una garanzia, se poi la sua classe dirigente continua ad essere maschilista e misogina. Meloni prenda le distanze da questi attacchi schifosi ad una donna leader, sebbene sua avversaria. E mi auguro che il sindaco di Grosseto venga chiamato a risponderne in tutte le sedi perchè questo Paese è migliore di simili rappresentanti che non hanno alcun rispetto delle istituzioni e del ruolo che ricoprono.

#ellyschlein #sessismo #misoginia #maschilismo
Congratulazioni a Elly Schlein, prima segretaria d Congratulazioni a Elly Schlein, prima segretaria del PD e prima femminista alla guida del partito.

Adesso al lavoro per il bene comune, del partito e del Paese. 

Un grazie e un abbraccio a Stefano Bonaccini per il grande lavoro fatto insieme.

#primariepd #partitodemocratico #ellyschlein
Un amore lungo sessant'anni. Sì, quella bambina Un amore lungo sessant'anni. 
Sì, quella bambina nella foto sono io.

#giornatadelgatto #catlover #catlovers #giornatamondialedelgatto #cat #cats #gatti
È stata una campagna elettorale impegnativa. Non È stata una campagna elettorale impegnativa. Non è andata come avremmo voluto.
Oggi festeggio il mio compleanno a Venezia con mio marito perché “l’amore vince sempre”.
Si torna domani a lavoro: 
c'è tanto da fare per ricostruire.

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