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Diritti Civili, per la Società

GRAZIE, PROFESSORE

8 Maggio 2020
By monicacirinna.it
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Da pochi mesi è morta la mia mamma, e oggi è morto anche Franco Cordero, il professore di procedura penale con cui mi sono laureata e con il quale ho lavorato come assistente di cattedra per circa 10 anni nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza. 
 
Questa sera mi sento ancora più sola e più triste. Nella mia mente, si affollano infiniti ricordi.
 
Al quarto anno di università sostenni con lui l’esame di procedura penale, avevo studiato per mesi il suo manuale, un testo difficilissimo: mi ero appassionata alla sua visione del processo penale come un procedimento metabolico, con percorsi predefiniti dai quali non si può derogare.
Ebbi la fortuna-sfortuna di studiare procedura penale nel passaggio tra processo inquisitorio e accusatorio, una difficoltà nella difficoltà. Feci l’esame con due ricercatori della cattedra, presi 30; poi, attratta dalla forza carismatica di Cordero ebbi la sfacciataggine di chiedere la domanda con lui, per la lode.
Quando mi concesse la lode gli chiesi se potevo preparare la tesi di laurea con lui. Mi ricevette dopo qualche giorno: mi assegnò ad un suo assistente, con una tesi dal titolo pazzesco: “Tecnica e politica legislativa dell’istituto delle nullità dal diritto romano al nuovo codice”. Era la seconda metà degli anni ‘80: non c’era internet, le ricerche si facevano sui libri, si facevano migliaia di fotocopie e si scrivevano gli appunti a mano.
Mi appassionai molto alla mia tesi, incontravo con regolarità il mio assistente che però un giorno mi disse che non poteva più seguirmi. Mi consigliò di andare dal professore,
per chiedere di essere assegnata ad un altro collega. Mi feci coraggio e bussai alla porta di Cordero, gli ricordai chi ero e che tesi stavo scrivendo, lui mi ascoltò con attenzione poi tacque; in quegli attimi di silenzio guardavo i suoi occhi vivissimi, il suo sorriso appena accennato, poi la sua voce mi gelò: “Signorina non si preoccupi, vada avanti nel suo lavoro; poi, quando avrà terminato, porti a me il manoscritto, la seguirò io”.
Tornai a casa disperata e dissi ai miei genitori che non mi sarei più laureata! Come avrei mai potuto portare un manoscritto ad un luminare come Cordero? 
Furono mesi terribili: scrivevo, cancellavo, riscrivevo, cercavo altre fonti e nel frattempo ultimavo gli esami. Alla fine mi decisi, tornai in facoltà e consegnai, con estrema umiltà, il mio manoscritto al professore.
Mi laureai qualche mese dopo e appena terminai la seduta di laurea, Franco mi raggiunse fuori dalla sala delle lauree per farmi i complimenti e poi mi disse, con il suo leggero accento piemontese: “Se vorrà restare come cultore della materia presso la mia cattedra, la attendo domattina in istituto”.
Una gioia immensa, il cuore in gola, la sensazione che il merito esiste e può essere premiato.
 
Franco Cordero era un grande professore, l’insegnamento era la sua unica attività insieme alla ricerca e alla scrittura. 
Un pensatore raffinato, un interprete puntiglioso e preciso, un amante della lingua italiana.
Mi rimproverava spesso, negli anni in cui ho lavorato con lui, e mi sembra di sentire ancora la sua voce: “Dottoressa, lei li aiuta troppo questi studenti, gli spiega tutto, fa schemi e appunti, non va bene! Li lasci tribolare sul manuale, devono studiare e capire, se saranno magistrati o avvocati avranno a che fare con la vita delle persone, devono essere preparati”.
Agli esami, si raccomandava sempre che la prima domanda fosse storica, per capire se gli studenti avessero studiato sul suo testo.
 
Qualche sera d’inverno, soprattutto nei lunghi giorni degli esami, gli offrivo un passaggio in auto fin sotto casa, oppure sotto lo studio, un posto incantato e magico dove lui scriveva tra migliaia di libri e raccolte di sentenze. 
Franco era uno sportivo, e soprattutto un grandissimo camminatore, spesso lo si poteva incontrare in tuta a Villa borghese. Forse anche per questa sua passione non aveva la patente. 
Lo facevo salire sulla mia vecchia Fiat 500, giravo la chiave facevo partire il motore con la levetta dell’accensione e ingranavo la prima , poi la seconda e forse la terza, ogni tanto dal cambio si percepiva un leggero rumore, allora lui mi guardava con quel suo sorriso appena accennato e mi diceva : “Dottoressa, non ha cambiato bene, non ha fatto la doppia con la frizione!”. E io: “Prof., ma lei non guida cosa che ne sa della doppia debraiata? Del cambio non sincronizzato di questa vecchia auto?” E poi ridevamo sul suo essere prof., sempre.
 
Sì, prof. sempre, un grande maestro di diritto, di libertà e garantismo: mi ha insegnato ad essere sempre ribelle davanti ad ogni diseguaglianza, ad ogni ingiustizia, ad ogni negazione della dignità. Mi ha insegnato il valore della libertà di coscienza, l’importanza dello studio e della riflessione, sul diritto e non soltanto. 
 
Di tutto questo Franco Cordero è stato maestro, per le generazioni di allievi che ha accompagnato. A loro, e all’Italia, lascia la testimonianza di una vita libera e autentica, coerente nelle convinzioni e conseguente nelle
azioni; del coraggio e dell’impegno civile, da quando resistette con determinazione alla cacciata dall’Università cattolica fino agli anni della resistenza al Signor B., al quale seppe contrapporre la forza dei principi, l’importanza delle garanzie, l’eleganza e lo stile inconfondibile nel partecipare alla vita pubblica. Con Franco Cordero, scompare un pilastro della cultura italiana del Novecento, un punto di riferimento negli studi processualpenalistici, ma anche di filosofia del diritto e non solo: penso ai suoi bellissimi romanzi, alla sua incessante produzione saggistica. 
 
Ci lascia più soli e più tristi, ma con un’eredità luminosa e importante da coltivare.
 
Grazie, Prof.
Tags: Cordero

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Iniziamo la settimana con una galleria degli orror Iniziamo la settimana con una galleria degli orrori. 

Ministra della Pari Opportunità: “Noi abbiamo un modello (di famiglia, NdR) che prevede una mamma e un papà”
Sottosegretario alla Cultura:”…quelle del 2000 (ragazze, NdR) tutte tr**e”
Presidente commissione cultura in forza FdI, già noto per le sue esternazioni sulla pericolosa Peppa Pig: ”la maternità surrogata è un reato più grave della pedofilia”.

E, per chiudere, un europarlamentare della Lega sbrodola offese sessiste su Francesca Pascale.

Sono solo alcuni degli orrori che ci hanno regalato in pochi giorni.

Anni a ripetere che i problemi dell’Italia erano altri, che le Unioni civili o il ddl Zan distraevano dai veri problemi e ora la negazione dei diritti diventa improvvisamente argomento centrale.

Avete mai ascoltato una parola su: lavoro, fisco, evasione fiscale, morti sul lavoro, debito pubblico, inflazione, costo della vita?

Riescono solo a portare avanti il loro messaggio di discriminazione, parole d’ordine violente che calpestano la dignità delle persone.

Su tutto il resto, un elenco infinito di scuse puerili, di promesse non mantenute, di chiacchiere, di “pronti” e “basterebbe poco”.

A quanto pare, invece, non bastava poco.
Dalla piazza di Milano viene una richiesta chiara, Dalla piazza di Milano viene una richiesta chiara, la più bella: eguaglianza.
Ci sono le associazioni, ci sono i partiti, ci sono le bambine e i bambini delle famiglie arcobaleno e ci sono tante, tantissime persone che condividono questa battaglia.
Perchè i diritti fanno bene a tutte e tutti, fanno bene alla società intera, fanno bene all’Italia.
Sono al loro fianco, non ci fermeremo mai.

@famiglie_arcobaleno_official 
@partitodemocratico 
@ellyesse 
@beppesala

#diritti #eguaglianza #famiglie #bambiniarcobaleno #futuro #milano
Oggi Firenze è più bella che mai: per una scuola Oggi Firenze è più bella che mai: per una scuola libera e antifascista, nel nome della Costituzione.

#firenze #costituzione #antifa #antifascista #scuola 

(Foto: Corriere Fiorentino)
Le uscite social del sindaco di Grosseto nei confr Le uscite social del sindaco di Grosseto nei confronti della neo segretaria del Pd Elly Schlein sono una summa di sessismo, misoginia e squadrismo. Purtroppo li conosciamo bene: il sessismo, gli insulti alle donne, specialmente se in ruoli chiave, solo la loro cifra politica.  Vivarelli Colonna è solo l'ultimo esempio di bassezza culturale e politica. Questo è quello che intendevamo quando dicevamo che una leader donna non è, di per sé, una garanzia, se poi la sua classe dirigente continua ad essere maschilista e misogina. Meloni prenda le distanze da questi attacchi schifosi ad una donna leader, sebbene sua avversaria. E mi auguro che il sindaco di Grosseto venga chiamato a risponderne in tutte le sedi perchè questo Paese è migliore di simili rappresentanti che non hanno alcun rispetto delle istituzioni e del ruolo che ricoprono.

#ellyschlein #sessismo #misoginia #maschilismo
Congratulazioni a Elly Schlein, prima segretaria d Congratulazioni a Elly Schlein, prima segretaria del PD e prima femminista alla guida del partito.

Adesso al lavoro per il bene comune, del partito e del Paese. 

Un grazie e un abbraccio a Stefano Bonaccini per il grande lavoro fatto insieme.

#primariepd #partitodemocratico #ellyschlein
Un amore lungo sessant'anni. Sì, quella bambina Un amore lungo sessant'anni. 
Sì, quella bambina nella foto sono io.

#giornatadelgatto #catlover #catlovers #giornatamondialedelgatto #cat #cats #gatti
È stata una campagna elettorale impegnativa. Non È stata una campagna elettorale impegnativa. Non è andata come avremmo voluto.
Oggi festeggio il mio compleanno a Venezia con mio marito perché “l’amore vince sempre”.
Si torna domani a lavoro: 
c'è tanto da fare per ricostruire.

#happybirthday #venezia #lovewins #compleanno #tantiauguri #tantiauguriame
Il bacio di Rosa Chemical a Fedez sul palco di #Sa Il bacio di Rosa Chemical a Fedez sul palco di #Sanremo2023 farà scatenare oscurantisti, bigotti e moralisti.
Mentre in tanti siamo felici per questo inno alla bellezza e alla richiesta di dignità di ogni diversità.

#sanremo #sanremo2023 #fedez #rosachemical
Andiamo a votare. Domenica e lunedì andiamo tutte Andiamo a votare. Domenica e lunedì andiamo tutte e tutti a votare. E votiamo avendo nel cuore il futuro del Lazio. Alessio D'Amato è la scelta giusta perché ha dimostrato, nel momento più drammatico per tutto il Paese, di essere in grado di prendere le decisioni giuste per la salute di tutti noi. È grazie al suo lavoro alla guida di tutto il sistema sanitario regionale, se abbiamo potuto fronteggiare la pandemia molto meglio di tante altre regioni. Quella competenza, quelle capacità, quella passione, sono ciò che serve alla Regione per diventare l'eccellenza che le laziali e i laziali meritano. Si vota con un solo turno: niente strategie, niente giochetti. Il 13 avrà vinto chi avrà preso un solo voto in più. E quella persona non può essere l'emblema di quella destra che ha devastato la sanità, che vuole ricacciare il nostro territorio indietro sui servizi, sui diritti, sullo sviluppo. Andiamo a votare e votiamo Alessio D'Amato presidente.

#elezioni #lazio #regionelazio #elezionilazio #voto #votiamo
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