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Elezioni 2022

Programma elettorale

20 Agosto 2022
By monicacirinna.it
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Programma elettorale del Partito Democratico – Italia democratica e progressista

“La speranza siamo noi, quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri
confini, quando combattiamo ogni forma di ingiustizia”

David Sassoli

I 3 pilastri del Piano Italia 2027


Il Piano Italia 2027 disegna una visione del Paese impostata su tre pilastri:

  1. Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale;
  2. Lavoro, conoscenza e giustizia sociale;
  3. Diritti e cittadinanza.
    Sono tre pilastri, perché se anche uno solo di essi cade o viene gravemente danneggiato la nostra
    democrazia collassa. Affermare dunque – come da anni fanno le destre – che occuparsi dei diritti non è
    mai urgente, o che la sostenibilità ambientale può essere rimandata a domani e poi al giorno dopo, vuol
    dire non comprendere la fragilità della nostra democrazia o, semplicemente, disinteressarsene.
  4. Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale
    Il primo pilastro è quello che raggruppa lo sviluppo sostenibile e le transizioni, digitale e verde. L’Italia
    è stata investita da 5 grandi crisi negli ultimi 15 anni: quella economico-finanziaria e dei debiti sovrani,
    quella dei migranti, la pandemia, la guerra di Putin con le sue conseguenze economiche ed energetiche,
    la crisi climatica. Tutte cesure che ci hanno fatto vivere anni di emergenza permanente e che hanno
    inevitabilmente impoverito e reso più fragile il nostro Paese.
    La transizione ecologica rappresenta una grandissima occasione per ammodernare l’Italia e
    reindirizzarne la traiettoria di sviluppo in uno scenario di sostenibilità. La sfida della lotta al
    cambiamento climatico non deve essere combattuta in chiave difensiva. Dobbiamo al contrario avere la
    forza di operare un cambio di paradigma, per costruire un modello che guardi agli interessi non solo dei
    singoli attori economici, ma della comunità nel suo complesso, di oggi e delle future generazioni.
    Dobbiamo agire subito. Lo dimostrano le immagini di questa estate: le ondate di calore e la siccità
    estrema indicano chiaramente come il futuro del nostro pianeta, del nostro benessere sociale e della
    nostra economia siano indissolubilmente legati. Rallentare sul fronte della transizione ambientale (o
    peggio ancora fermarsi) non è un’opzione. Perché significherebbe accettare impotenti l’aumento di
    catastrofi ambientali, quali quelle già vissute in questi anni, dal crollo del ghiacciaio della Marmolada alle
    alluvioni dell’autunno scorso. Perché significherebbe trasformare tante aree del nostro Paese, a partire
    dalle aree più cementificate delle grandi città, in posti invivibili. Perché significherebbe condannare
    all’arretratezza tantissime imprese che già oggi soffrono i danni del cambiamento climatico o la
    concorrenza di Paesi esteri più avanzati sul fronte dell’innovazione verde.
    Il pacchetto europeo FitFor55, con il suo obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di
    almeno il 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ha indicato chiaramente
    qual è il percorso da intraprendere. Dobbiamo fissare obiettivi climatici realistici ma ambiziosi,
    mettendo in campo strumenti capaci di garantire una transizione socialmente equa e di rafforzare
    l’innovazione e la competitività della nostra industria.
    Vogliamo portare avanti i nostri obiettivi nel solco di un rafforzato impegno internazionale, perché quella
    climatica è una sfida globale. Se negli ultimi anni si è riuscito a ottenere un cambio di passo, in Italia e nel
    mondo, è perché l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici ha fornito un quadro comune di azione,
    all’interno del quale governi, imprese e investitori hanno potuto orientarsi. L’Inflation Reduction Act
    voluto dal Presidente Biden prevede un investimento di oltre 370 miliardi di dollari in programmi per il
    clima e l’energia e consentirà agli USA di tagliare del 40% le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto
    ai livelli del 2005. Si tratta di una decisione storica per gli Stati Uniti.
    La cooperazione ambientale internazionale non cresce nell’attesa degli impegni altrui, ma con decise
    scelte, anche unilaterali, che cambiano la prospettiva e incoraggiano al cambiamento, in uno scenario di
    imitazione virtuosa. L’Europa oggi è chiamata ad assumere la leadership di questi cambiamenti di
    paradigma.
    Solo una forza politica aperta ai valori del multilateralismo e della cooperazione può quindi essere in
    grado di portare avanti anche in Italia una vera agenda per la transizione ecologica.
    Adesso dobbiamo agire per trasformare e rendere più solido l’intero tessuto produttivo e sociale
    del Paese.
    Vogliamo rafforzare il grande potenziale delle nostre imprese, dei piccoli imprenditori e
    imprenditrici, delle start-up innovative, del mondo degli artigiani e dei professionisti, attraverso
    misure di sostegno e di semplificazione, favorendo la “transizione 4.0” in uno scenario che coniughi
    innovazione, concorrenza e sostenibilità. Vogliamo investire nella ricerca e nell’innovazione per superare
    le inefficienze e i problemi strutturali di bassa produttività del “Sistema Italia”. Vogliamo intervenire sulla
    riduzione dei costi energetici di famiglie e imprese attraverso proposte concrete, capaci di dare una
    spinta decisiva alle fonti pulite e rinnovabili. La cura del territorio passa anche dalla valorizzazione delle
    aree protette e dalla tutela della biodiversità.
    Gli investimenti infrastrutturali e di mobilità sostenibile, avviati dal governo Draghi, dovranno essere
    integrati con nuovi progetti di copertura territoriale. Puntiamo a introdurre piani contro la siccità e a
    disegnare l’agricoltura, l’allevamento e la pesca come motori della transizione ecologica, anche attraverso
    il potenziamento della digitalizzazione dei processi di tracciamento e monitoraggio.
    Vogliamo semplificare e rendere più equo e progressivo il fisco per le famiglie e le imprese, in uno
    scenario di incentivi che prediligano la transizione ecologica e digitale. Vogliamo rimuovere gli ostacoli
    che frenano le famiglie e le imprese a migrare verso le reti di connettività a banda ultra-larga, attuali
    e future, e al pieno dispiego delle competenze e dei servizi digitali, ivi inclusi quelli offerti della Pubblica
    Amministrazione.
    Crediamo che, al fine di sviluppare una relazione virtuosa tra Stato, Mercato e Comunità, occorra
    garantire una frontiera efficiente tra concorrenza e universalità dei servizi, attribuendo un ruolo crescente
    al Terzo settore e al protagonismo civico che anima le nostre comunità nei diversi ambiti della vita
    civile. Vogliamo essere portatori di una visione, complessiva e non frammentaria, capace di valorizzare la
    persona dentro la famiglia, le reti parentali e di vicinato, i corpi intermedi, le varie forme associative,
    mutualistiche e cooperative, il sindacato, i servizi pubblici locali, le piccole imprese locali e quelle
    partecipate e responsabili, il civismo, il municipalismo.
    Vogliamo rilanciare la visione strategica dell’intervento pubblico nei tanti ambiti di fallimento di
    mercato esposti all’esercizio di monopoli, abusi di posizione dominante e di cartelli, anche su scala
    globale.
    Gli strumenti li abbiamo e sono molteplici, ma tutti fondati su uno stesso prerequisito: la stabilità
    necessaria a pianificare investimenti e scelte strategiche che guardano al futuro. Questo a partire dal
    PNRR e dal suo percorso di riforme interrotto bruscamente per la caduta del governo Draghi. Ciò significa
    portare a termine nei tempi previsti le tante riforme che l’Italia aspetta da tempo – cominciando da Fisco,
    Giustizia, Pubblica Amministrazione e Concorrenza – e tutti gli investimenti previsti dal PNRR, per non
    perdere neanche una delle opportunità offerte dai finanziamenti europei. Vogliamo sostenere imprese
    e lavoratori perché possano affrontare con successo questa fase difficile e cogliere tutti i vantaggi dei
    grandi cambiamenti che attendono la nostra economia nei prossimi anni. Vogliamo che la transizione
    verde e digitale sia il principale volano per una crescita duratura e sostenibile per tutte e tutti.
  5. Lavoro, conoscenza e giustizia sociale
    Il secondo pilastro è quello della centralità del lavoro, della conoscenza e della giustizia sociale. Le
    disuguaglianze sono il freno a ogni prospettiva reale di crescita. Ridurre i divari è un imperativo,
    economico e morale. Per farlo vogliamo partire dalla dignità del lavoro di tutte e di tutti. Il lavoro come
    fondamento su cui costruiamo l’intera impalcatura della nostra società. L’Italia deve dare sempre più
    dignità ai lavoratori e alle lavoratrici, soprattutto a quelli oggi più vulnerabili. Ciò risulta ancora più urgente
    alla luce della precarizzazione che caratterizza il nostro mercato del lavoro, specie per i più giovani
    e per le donne, e che non è accettabile.
    Gli sforzi fatti in quest’ultimo anno, con la riforma degli ammortizzatori sociali e con l’incentivazione
    all’occupazione di qualità hanno portato alcuni frutti: il tasso di occupazione nel mese di giugno 2022
    ha raggiunto il massimo storico del 60,1%, trainato soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Al
    tempo stesso, tuttavia, crescono i contratti precari. Cresce il lavoro discontinuo e povero, soprattutto
    per i giovani. Ciò incide sui salari, tanto che le nostre retribuzioni sono tra le più basse d’Europa. Anche
    i divari occupazionali territoriali, di genere e di età continuano a essere condizioni strutturali e
    drammatiche del nostro Paese.
    La quota consistente di lavoro sommerso costituisce poi una vera piaga sociale ed economica con
    importanti differenze a livello geografico. Spesso il sommerso riguarda cittadine e cittadini stranieri in
    particolari condizioni di vulnerabilità, il cui lavoro è ormai essenziale per interi settori produttivi, dalla
    ristorazione all’agro-alimentare, sino ai lavori di cura.
    Tali criticità incidono inoltre notevolmente sulla sicurezza, perché condizioni non dignitose e salari bassi
    creano un lavoro insicuro. Non a caso gli incidenti sul lavoro, dai più lievi sino alle drammatiche morti
    bianche, sono sempre numerosissimi.
    Dobbiamo dire basta al precariato, al lavoro povero e al lavoro nero, intervenendo drasticamente
    sulle diverse cause che alimentano i processi di una disuguaglianza radicata, diffusa e inaccettabile.
    Vogliamo applicare al più presto in Italia il salario minimo previsto dalla Direttiva europea, riprendendo il
    percorso interrotto da chi ha fatto cadere il governo Draghi, proprio alla vigilia della sua possibile
    approvazione. Vogliamo utilizzare le ingenti risorse che abbiamo voluto inserire nel PNRR per rafforzare
    le politiche attive, per far sì che l’Italia possa avere un sistema di servizi per l’impiego e di
    formazione in linea con le migliori esperienze europee. Nell’affrontare i temi del lavoro, dobbiamo
    costruire un Paese nel quale la lotta alle diseguaglianze sociali sappia coniugarsi con la lotta ai
    mutamenti climatici, forieri di un’altra forma di disuguaglianza: quella tra le generazioni presenti e quelle
    future, alle quali abbiamo il dovere di consegnare un pianeta migliore.
    Vogliamo investire nella scuola e nell’istruzione universitaria e professionale, strumenti di
    emancipazione e riscatto delle persone e ossigeno per l’intera società. Vogliamo investire nella sanità
    pubblica e universale, perché a nessuno siano negati diritti essenziali. Vogliamo garantire regole eque
    per l’accesso alle pensioni, importi dignitosi e maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro a chi è
    fragile o ha svolto lavori gravosi.
    Vogliamo colmare le disuguaglianze territoriali investendo nel Mezzogiorno e nelle aree interne,
    perché è tutto il Paese a rallentare se alcune aree rimangono indietro. C’è una profonda interdipendenza
    economica che lega le aree del Paese. È tempo di liberare il potenziale di tutte le persone in tutti i luoghi.
    Vogliamo che tutti, in particolare bambine e bambini, abbiano il diritto di vivere in una casa
    accogliente e quello a un’alimentazione sana. Non possiamo accettare 3,6 milioni di bambini e ragazzi
    in povertà su un totale di 9,2 milioni di minori. È povertà materiale ed è esclusione da diritti e opportunità
    che mina anche ogni futura crescita. Sono urgenti un programma e una regia nazionale che ottimizzino i
    fondi ordinari, quelli Ue della programmazione 2021-2027 e il PNRR, ispirandosi al principio della coprogettazione tra scuola, Enti locali e Terzo settore. Vogliamo dare priorità alla istituzionalizzazione e al
    finanziamento dei patti educativi di comunità e delle équipe multidisciplinari (pedagogista, educatore,
    psicologo) a sostegno della comunità educante, in accordo con i servizi psico-pedagogici territoriali di
    prossimità.
    Vogliamo un Paese per giovani, che restituisca loro speranza, sostegno e opportunità proprio nei
    passaggi più importanti della vita: quelli che condizioneranno le loro scelte lavorative, affettive e familiari
    e di fronte ai quali si trovano spesso soli e indietro.
  6. Diritti e cittadinanza
    Il terzo pilastro è quello dei diritti. Diritti nel vero senso della parola: come piena realizzazione delle
    persone e come costruzione di una società realmente inclusiva. Diritti come percorsi di
    emancipazione.
    Noi crediamo che non esistano, che non debbano esistere storie o destini già scritti. Non vogliamo
    che una donna debba rinunciare al proprio sviluppo professionale e personale alla nascita di una figlia o
    un figlio. Non riteniamo che il futuro delle nuove generazioni debba continuare a dipendere dal luogo di
    residenza. Rifiutiamo l’idea che ottenere la cittadinanza per chi è già Italiano a tutti gli effetti debba essere
    un miraggio e l’autodeterminazione una chimera.
    La costruzione di percorsi di vita pieni e appaganti, per tutte e tutti, è possibile soltanto se si ha accesso
    a una scelta effettiva. Se si dimostra che nessuna persona è condannata alla solitudine,
    all’incomprensione o al dolore. Un impegno da portare avanti in un costante dialogo con tutte le realtà
    della nostra società: col mondo cattolico e con le diverse comunità religiose presenti nel nostro Paese,
    con il variegato panorama del terzo settore e con l’associazionismo laico, con i movimenti giovanili che
    negli ultimi anni sono tornati a far sentire con particolare vigore la propria voce.
    Compito dello Stato è non far sentire nessuna persona invisibile, creando anzi occasioni e costruendo
    mondi dove possa esserci spazio sufficiente per le necessità, le libertà e le aspirazioni di tutte e di tutti.
    Come il rispetto del diritto a essere sé stessi e il diritto a non essere ostacolati o discriminati. È da
    questa consapevolezza che nasce la nostra ferma intenzione di affermare il pieno riconoscimento dei
    diritti civili delle persone LGBTQI+ e di approvare una nuova legge sulla cittadinanza per le
    bambine e i bambini che studiano in Italia, ponendo così fine alla lunga storia di discriminazioni
    dolorose e fuori dal tempo.
    Vogliamo approvare una legge sul fine vita, per permettere a tutte e tutti di decidere per sé. La brusca
    interruzione della legislatura, a pochi mesi dal suo naturale completamento, ha impedito di portare a
    termine una serie di proposte legislative su questi temi. Da lì ripartiremo, nei prossimi cinque anni.
    Vogliamo proteggere il diritto delle persone a esprimersi liberamente in uno spazio digitale sicuro.
    Vogliamo che sia garantita la trasparenza sui dati e sui contenuti intermediati dalle grandi piattaforme
    online. Vogliamo garantire agli utenti dei servizi digitali, nel solco delle normative europee, una piena
    cittadinanza digitale, un efficace controllo dei propri dati personali, insieme a un’efficace regolazione
    contro gli abusi delle applicazioni dell’intelligenza artificiale, contro le interferenze delle strategie di
    disinformazione, contro forme di tracciamento e di riconoscimento biometrico o l’uso di software di
    sorveglianza.
    Vogliamo investire nello sport e nella cultura come strumenti in grado di creare apertura, superamento
    degli stereotipi di genere, benessere condiviso, nuovi spazi di socialità e nuove occasioni di realizzazione
    personale. Vogliamo costruire una nuova cultura della legalità, che faccia della lotta alle mafie e alla
    criminalità organizzata una priorità.
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Iniziamo la settimana con una galleria degli orror Iniziamo la settimana con una galleria degli orrori. 

Ministra della Pari Opportunità: “Noi abbiamo un modello (di famiglia, NdR) che prevede una mamma e un papà”
Sottosegretario alla Cultura:”…quelle del 2000 (ragazze, NdR) tutte tr**e”
Presidente commissione cultura in forza FdI, già noto per le sue esternazioni sulla pericolosa Peppa Pig: ”la maternità surrogata è un reato più grave della pedofilia”.

E, per chiudere, un europarlamentare della Lega sbrodola offese sessiste su Francesca Pascale.

Sono solo alcuni degli orrori che ci hanno regalato in pochi giorni.

Anni a ripetere che i problemi dell’Italia erano altri, che le Unioni civili o il ddl Zan distraevano dai veri problemi e ora la negazione dei diritti diventa improvvisamente argomento centrale.

Avete mai ascoltato una parola su: lavoro, fisco, evasione fiscale, morti sul lavoro, debito pubblico, inflazione, costo della vita?

Riescono solo a portare avanti il loro messaggio di discriminazione, parole d’ordine violente che calpestano la dignità delle persone.

Su tutto il resto, un elenco infinito di scuse puerili, di promesse non mantenute, di chiacchiere, di “pronti” e “basterebbe poco”.

A quanto pare, invece, non bastava poco.
Dalla piazza di Milano viene una richiesta chiara, Dalla piazza di Milano viene una richiesta chiara, la più bella: eguaglianza.
Ci sono le associazioni, ci sono i partiti, ci sono le bambine e i bambini delle famiglie arcobaleno e ci sono tante, tantissime persone che condividono questa battaglia.
Perchè i diritti fanno bene a tutte e tutti, fanno bene alla società intera, fanno bene all’Italia.
Sono al loro fianco, non ci fermeremo mai.

@famiglie_arcobaleno_official 
@partitodemocratico 
@ellyesse 
@beppesala

#diritti #eguaglianza #famiglie #bambiniarcobaleno #futuro #milano
Oggi Firenze è più bella che mai: per una scuola Oggi Firenze è più bella che mai: per una scuola libera e antifascista, nel nome della Costituzione.

#firenze #costituzione #antifa #antifascista #scuola 

(Foto: Corriere Fiorentino)
Le uscite social del sindaco di Grosseto nei confr Le uscite social del sindaco di Grosseto nei confronti della neo segretaria del Pd Elly Schlein sono una summa di sessismo, misoginia e squadrismo. Purtroppo li conosciamo bene: il sessismo, gli insulti alle donne, specialmente se in ruoli chiave, solo la loro cifra politica.  Vivarelli Colonna è solo l'ultimo esempio di bassezza culturale e politica. Questo è quello che intendevamo quando dicevamo che una leader donna non è, di per sé, una garanzia, se poi la sua classe dirigente continua ad essere maschilista e misogina. Meloni prenda le distanze da questi attacchi schifosi ad una donna leader, sebbene sua avversaria. E mi auguro che il sindaco di Grosseto venga chiamato a risponderne in tutte le sedi perchè questo Paese è migliore di simili rappresentanti che non hanno alcun rispetto delle istituzioni e del ruolo che ricoprono.

#ellyschlein #sessismo #misoginia #maschilismo
Congratulazioni a Elly Schlein, prima segretaria d Congratulazioni a Elly Schlein, prima segretaria del PD e prima femminista alla guida del partito.

Adesso al lavoro per il bene comune, del partito e del Paese. 

Un grazie e un abbraccio a Stefano Bonaccini per il grande lavoro fatto insieme.

#primariepd #partitodemocratico #ellyschlein
Un amore lungo sessant'anni. Sì, quella bambina Un amore lungo sessant'anni. 
Sì, quella bambina nella foto sono io.

#giornatadelgatto #catlover #catlovers #giornatamondialedelgatto #cat #cats #gatti
È stata una campagna elettorale impegnativa. Non È stata una campagna elettorale impegnativa. Non è andata come avremmo voluto.
Oggi festeggio il mio compleanno a Venezia con mio marito perché “l’amore vince sempre”.
Si torna domani a lavoro: 
c'è tanto da fare per ricostruire.

#happybirthday #venezia #lovewins #compleanno #tantiauguri #tantiauguriame
Il bacio di Rosa Chemical a Fedez sul palco di #Sa Il bacio di Rosa Chemical a Fedez sul palco di #Sanremo2023 farà scatenare oscurantisti, bigotti e moralisti.
Mentre in tanti siamo felici per questo inno alla bellezza e alla richiesta di dignità di ogni diversità.

#sanremo #sanremo2023 #fedez #rosachemical
Andiamo a votare. Domenica e lunedì andiamo tutte Andiamo a votare. Domenica e lunedì andiamo tutte e tutti a votare. E votiamo avendo nel cuore il futuro del Lazio. Alessio D'Amato è la scelta giusta perché ha dimostrato, nel momento più drammatico per tutto il Paese, di essere in grado di prendere le decisioni giuste per la salute di tutti noi. È grazie al suo lavoro alla guida di tutto il sistema sanitario regionale, se abbiamo potuto fronteggiare la pandemia molto meglio di tante altre regioni. Quella competenza, quelle capacità, quella passione, sono ciò che serve alla Regione per diventare l'eccellenza che le laziali e i laziali meritano. Si vota con un solo turno: niente strategie, niente giochetti. Il 13 avrà vinto chi avrà preso un solo voto in più. E quella persona non può essere l'emblema di quella destra che ha devastato la sanità, che vuole ricacciare il nostro territorio indietro sui servizi, sui diritti, sullo sviluppo. Andiamo a votare e votiamo Alessio D'Amato presidente.

#elezioni #lazio #regionelazio #elezionilazio #voto #votiamo
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