Animali: Amati (Pd), in Italia non si rispettano norme UE su rispetto suini
Con senatrici democratiche Cirinnà, Granaiola e Valentini presentata interrogazione ai ministri della Salute e delle Politiche forestali su condizioni in molti allevamenti La sofferenza dei maiali negli allevamenti, in violazione delle normative vigenti sul benessere animale, approda sul tavolo del governo.
La senatrice Silvana Amati, coordinatrice del Pd per la Tutela degli animali, ha presentato con le colleghe democratiche Monica Cirinnà, Manuela Granaiola e Daniela Valentini un’interrogazione alle ministre della Salute Beatrice Lorenzin e delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, dopo che l ‘associazione Compassion in World Farming (CIWF) ha presentato una video inchiesta sulle condizioni negli allevamenti suinicoli italiani, cui è seguita la presentazione oggi al Senato della petizione “No alla sofferenza di milioni di animali”, che è stata sottoscritta finora da 48 mila persone.
“Le condizioni di allevamento dei suini in molti stabilimenti italiani -spiega la senatrice Silvana Amati, dell’Ufficio di Presidenza di Palazzo Madama – mostrate nella video inchiesta di CIWF, sono inaccettabili. Come è inaccettabile la palese violazione delle leggi in vigore, che ci sono per essere rispettate, e quelle sulla protezione animale non fanno eccezione.
E’ per questo che CIWF sta conducendo la campagna sui suini ‘Sono degno’, edè per questo che abbiamo chiesto alle ministre competenti un intervento urgente sugli allevamenti che violano le norme. Nell’interrogazione, infatti, ricordiamo come la normativa europea preveda espressamente che i locali di stabulazione dei suini debbano avere accesso ad un’area dove i maiali possano distendersi comodamente e al caldo, avere a disposizione paglia, fieno, legno, segatura, torba per esplorare e manipolare, come il sistematico mozzamento della coda sia vietato.
Insomma – conclude Silvana Amati – le leggi vigenti prevedono che i maiali debbano godere di condizioni di vita degne anche negli allevamenti e noi pretendiamo che siano rispettate”. Roma, 9 luglio 2013