Intervento sullo stato della giustizia
Oggi il ministro Bonafede è intervenuto in Senato per illustrare la relazione annuale sullo stato della giustizia. Gli ho fatto notare che sulla giustizia serve un’azione di governo chiara e coerente: potenziamento delle misure alternative, umanità della detenzione, dignità delle detenute e dei detenuti più vulnerabili.
Quando abbiamo deciso di dare vita a questo Governo come Partito democratico ci siamo impegnati ad assicurare un significativo livello di discontinuità rispetto alle politiche dell’esecutivo precedente, anche e soprattutto sul piano dei diritti. Molto resta ancora da fare, per quel riguarda i diritti, ma siamo sulla strada giusta. Lo dimostra il risultato elettorale di pochi giorni fa in Emilia-Romagna, il messaggio chiaro che è stato inviato a chi predica odio, esclusione, rabbia.
Di fronte a questo, abbiamo una grande responsabilità e riguarda l’impatto degli sciagurati decreti sicurezza sul comparto giustizia. So che si sta ragionando su modifiche mirate dei decreti: sono convinta che modifiche mirate non bastino per invertire una rotta che è gravissima sul piano giuridico e addirittura drammatica sul piano culturale. In particolare, sul diritto alla difesa dobbiamo marcare una discontinuità, non possiamo permetterci di tenere in vita una norma odiosa come questa, che colpisce i soggetti più deboli.
Penso poi alle detenute madri. Bisogna fare in modo che nessun bambino varchi mai più la soglia di un carcere. E bisogna migliorare la detenzione alternativa, limitando il ricorso alle ICAM ai soli casi in cui ciò sia necessario, finanziando invece il ricorso a case-famiglia protette. Così come occorre maggiore attenzione alla condizione delle detenute e dei detenuti transessuali, dando attuazione a quanto previsto dalla riforma dell’ordinamento penitenziario.
Mi auguro davvero che la nostra azione di governo, su questo, sia chiara e coerente.